
FRUTTETO DI VIOLETTE E GELSOMINI
Di Abdallah Gasmi (tradotta da Lucilla Trapazzo)
1
Da solo con la notte cavalco una nuvola di violette selvatiche
Mio padre, partito con il cavallo di bronzo della morte
nella luce del primo mattino
mi ha lasciato con sassi di cotone e montagne innevate tra convogli
affamati
Come una bruma leggera, mi aggiro per le strade e piango di notte
sul seno di mia madre
non ci sono onde nella mia mano
Nel mio palmo cresce un triste salice
Solo con la notte cavalco una nuvola di violette selvatiche
Vola e vai lontano, uccello lavato dal chiaro di luna
Sulle mie mani, una tempesta di soli arancioni
I miei occhi due vascelli che vagano nell’oceano
Il mio cuore è un inverno freddo
Ho sommerso con i versi il mio dolore e ho vagato da solo verso il mare
Cammino e il gelsomino si ferma tra i miei peccati
2
Le strade piene dei sospiri degli amanti
Mia cara dammi le tue mani, voglio crescere in te come erba
selvatica
Lascia che raccolga il grano dei tuoi seni
Quando arriva l’inverno, io porto le mie parole al bar e mi ubriaco di dolore
Di ritorno alla mia scrivania, le lettere mi trafiggono, le parole mi tolgono
il respiro e le poesie si trasformano in frutteti salati.
Quando viene la primavera, porto la matita nei vecchi bordelli
ebbro di dolore
Quando torno, le poesie mi agitano… perché ho tolto la veste alla mia
verginità
Quando arriva l’estate, cerco una pioggia orfana tra i seni della mia amata
Quando cade l’autunno, il sangue delle mie labbra diventa giallo
L’ombra di un Dio in me si innalza … per essere più dolce dello zuccher
3
Il mio corpo è un lago fresco, la mia anima tremola come salice nudo
Sradica gli scogli dalle mie coste
Riponi il tuo profumo nella palude della memoria
Bevi nelle cavità del cuore e costruisci chiese e prega
come una suora sul tappeto del sogno
Suona una melodia selvaggia
I miei occhi due fiori di perla
Le mie dita sono branchi di gazzelle selvatiche e corrono tra le tragedie
Il mio corpo è una foresta di nebbia
Come una brezza fragrante di piacere, estingui i recinti del mio regno
Colpisci le mie stelle con milioni di soli e danza le tue danze
gli alberi spogli dentro di me frondosi…